domenica 20 settembre 2015

FAVIGNANA E LIMITROFI

La nostra vacanza a Favignana è stata una vacanza all'insegna delle sorprese e delle emozioni. Favignana è un isola per chi ama la natura, il relax. Un isola con un Mare con la M maiuscola, calette e colori da togliere il fiato. Si apprezza esplorandola adagio, con lentezza per non perdere nemmeno una delle sue meraviglie. È una terra aspra, brulla ma profuma di autentico oltre che di pino, di salsedine e di fiori.

Ho amato girare in bicicletta, anche se è meno comodo, per non perdermi nemmeno un particolare ma allo stesso tempo ho apprezzato anche con il motorino e l'aria sulla faccia percorrerla fino alla punta più estrema e vedere paesaggi e facce diverse di quest'isola. Abbiamo la sfortuna di andare in vacanza ad agosto quando tutte le spiagge sono affollatissime e i prezzi alle stelle ma... questo era il nostro tempo a disposizione e l'abbiamo vissuto appieno. Non abbiamo avuto modo di fare escursioni nelle isole vicine per prenderci tempo.
Favignana è un isola dominata da due venti: scirocco e libeccio e questi influenzano il mare. A seconda del vento e dell'orario della giornata la spiaggia cambia, cambiano i colori, cambia il mare (agitato o piattissimo) ma è impressionante vedere la stessa spiaggia nei due momenti diversi. Il benzinaio(l'unico sull'isola) o il barista dava indicazioni per la giornata:"oggi libeccio è meglio andare a Cala Rossa oggi....."

La zona nord ovest (Cala Rossa, Bue marino) e quella a sud (Cala Azzurra , Burrone) sono le zone più turistiche e affollate. Cosa possiamo dire delle spiagge....abbiamo sostato in tutte. Quella che merita la lode è sicuramente Bue Marino (per la scenografia) e Cala Rossa ( per i colori ) a pari merito, poi sicuramente Cala azzurra ( una piscina) poi di seguito tutte le altre che non sono meno belle ma meno "scenografiche"
Nel cuore sicuramente Cala Rotonda e Punta Faraglioni (al tramonto). Quella parte dell'isola e le sue spiagge sono meno affollate, più tranquilla, più verde e più vera, secondo noi.
Le spiagge di sabbia: burrone, la praya, calamoni, perfette per i bambini ma affollatissime e meno suggestive.

Percorso da non perdersi assolutamente al tramonto è la salita al Monastero di Santa Caterina. È un impresa non lo nego, nonostante io sia una sportiva, 30 minuti di camminata in salita per raggiungere la meta ma poi.... Il tramonto è impareggiabile. Il monastero purtroppo è lasciato andare , dismesso, abbandonato ma ne vale la pena.

Abbiamo alloggiato alla "torretta" via costiera tramontana 71. Struttura prenotata su booking in largo anticipo ad un prezzo onesto. La consigliamo vivamente in quanto è vicina alle spiagge più belle e il rapporto qualità /prezzo buona. La struttura è tipica e semplice ma pulita e attrezzata anche per il barbecue e con un'ampia terrazza all'aperto. Il signor Nino meraviglioso personaggio. Disponibile, affidabile.
Argomento cibo: i ristoranti in questo periodo sono super affollati e molto cari. Ne abbiamo provati alcuni ,due o tre (la bettola, Nautilus ) quello che secondo noi merita è il Ristorante bar Cavallo, a due passi dalla nostra sistemazione. Ottimi i primi, superlativa la tartara di tonno, divinamente buono il cous cous. Per la colazione sicuramente da non perdere:"La Pasticceria" che si trova in centro. Da 10 e lode sia il dolce che il salato e prezzi abbordabili rispetto alla media dei locali. Per la granita gelateria al porto.
Per andare in vacanza a Favignana è importante fare una valigia molto leggera. Bastano poche magliette e pantaloncini e abiti per la sera con scarpe basse. Soprattutto però non vanno dimenticate queste cose: Zaini (uno a persona); Asciugamani sottilissimi (si sporcano tantissimo)
Scarpette di gomma Scarpe da ginnastica o sandali da trekking, Cappello, Maschera.

Da non perdere : antica tonnara, giro dell'isola con i pescatori( che trovi al porto) oppure noleggiare un gommone e andare autonomamente,  Marettimo e Levanzo in giornata.
Le sorprese in questa vacanza non sono mancate ......la corsa al pronto soccorso di Favignana per un virus che mi ha fatto trascorrere lì una serata  più qualche giorno di riposo,  da ricordare. Pronto soccorso poco attrezzato, poco personale, da film.
La seconda emozione decisamente più bella è stata dimenticare per sbaglio la mia  macchina fotografica professionale all 'interno di un cestino di una delle mille biciclette parcheggiate vicino alla spiaggia di Cala rossa. Nel pomeriggio l'ho cercata ma inutilmente.... dopo due giorni passeggiando in bicicletta incontriamo 6 persone sul ciglio della strada. Ci fermano. Noi allibiti.....ci avevano riconosciuto guardando le foto.....è ci hanno fermato per ridarci la nostra macchina fotografica trovata per caso nel cestino della loro bicicletta. I signori ripartivano il pomeriggio stesso per il ritorno dalle vacanze....Felicità vera, pianti e risa incontrollabili.
Dopo 8 giorni a Favignana con aliscafo abbiamo raggiunto Trapani dove ci siamo fermati qualche giorno. A Trapani abbiamo scelto di prendere il pulman e visitare S Vito lo Capo e il giorno successivo Erice. Tutto molto riduttivo perchè il tempo era poco ma ci siamo ripromessi  di tornare per andare :  riserva dello zingaro, Scopello, Macari, Caletta baia s. Maria.

...Vorrei che la tua Africa fosse anche la mia...



 

.."Vorrei che la tua Africa fosse anche la mia. È un richiamo che non si può spiegare...si chiama mal d'Africa. Sento che l'Africa sarà il viaggio della mia anima..e un viaggio così non posso che immaginarlo con i miei figli" con questo pensiero comincia il tanto atteso viaggio della nostra famiglia per il Sud Africa.


Siamo partiti il 4 agosto da Malpensa✈ alle ore 14,30 con la compagnia Egipteayre fino al Cairo e con Southafrica aeirlyn fino a Johannesburg. Dopo 20 ore di viaggio tra attese e voli (malpensa/Cairo.Cairo/Johannesburg. Johannesburg /Cape town) arriviamo a destinazione alle ore 11 in una bellissima e calda giornata di sole (anche se inverno) . Ad aspettarci l'autista, sia qui che per ogni spostamento, visto che abbiamo scelto di non noleggiare l'auto.

Il nostro hotel a Cape Town : Protea breakwatel lodge. Ottima posizione, a 5 minuti a piedi da Waterfront, centro vitale della città. Voto collettivo 9. La camera confortevole e accogliente e intelligentemente divisa per una famiglia di 4 persone. Personale super disponibile, colazione abbondante.
 Nel pomeriggio abbiamo camminato per le vie di Bo-kaap (quartiere mussulmano a due passi dal centro con casette dai colori pastello e strade di acciottolato) e Greenmarket Square (punto focale della città) con i suoi mercatini artigianali e locali. Qui abbiamo sorseggiato un the rooibot in uno dei numerosi bar per poi dirigerci al tramonto a waterfront (centro dello shopping  e di 80nristoranti). Da qui partono escursioni di ogni tipo.  Giro in ruota panoramica🎡 e cena al Quay 4 (locale tipo pub) con vista panoramica del porto. Voto 7. Abbiamo speso 28 € in quattro. Abbiamo mangiato gamberi e fish and chip. 


I due giorni successivi, per comodità e per guadagnare tempo abbiamo deciso di optare per un tour privato in taxi per l'intera giornata. Si è rivelata un'ottima soluzione anche grazie alla nostra guida: Benda ,che è stato disponibile, affidabile e attento alle nostre esigenze e richieste. Consigliatissimo!! 👍 riferimento: Benda  turist guide +27765218728. email :  bendadapapy@gmail.com.
Il primo giorno: abbiamo percorso la Chapman's Peak Drive  (percorso intagliato nelle scogliere dove da un lato si può osservare la spiaggia bianca dall'altra la vista della Signal Hill)
fino a Cape Bay (punto panoramico) che permette la vista dei 12 apostoli (ovvero le 12 vette che si specchiano nell'acqua).
Abbiamo sostato per breve tempo a Hout Bay dove dal porto abbiamo fatto un incontro ravvicinato con le foche. Dal porto partono traghetti per le Duiker island ( foche)
Abbiamo fatto tappa poi a Cape Point dove i due oceani si incontrano. Invece che prendere la funicolare siamo saliti  fino al faro tramite un sentiero. Da li abbiamo goduto di una vista mozzafiato, con il mare a 300m più in basso che si infrange sugli scogli. Abbiamo proseguito poi fino al Capo di buona speranza, sulla punta della penisola( punto più sud-ovest)
Per finire siamo stati a Boulders Beach, dove l'attrazione principale è la colonia protetta di pinguini africani. Al ritorno cena sempre a Waterfront al "ocean basket " tipica catena di ristorazione dove si mangia pesce e sushi.Rapporto qualità/prezzo medio. Abbiamo mangiato abbondantemente e abbiamo speso €32 in 4. Voto 6.
Il giorno successivo abbiamo raggiunto dopo un ora e trenta di auto Hermanus per avvistare le balene. Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di prendere il battello ma abbiamo raggiunto un famoso punto di osservazione  e da li abbiamo atteso pazientemente. Ne abbiamo avvistate parecchie anche se a distanza non troppo ravvicinata. Benda, non contento del successo dell'impresa ha deciso di portarci nel primo pomeriggio in un'altra zona: De kelders( 40 minuti da Hermanus )  considerato dalle guide il miglior posto al mondo per avvistare balene. Meraviglia della natura...tante balene anche qui, però non vicinissime alla costa. Al rientro ultima cena a Cape Town sempre a Waterfront in un locale esclusivo e d'atmosfera : Haiku (cucina asiatica) dove abbiamo cenato con involtini primavera e noodle ottimi. Abbiamo speso 50€ circa in 4. Voto 9.
Si conclude così la prima tappa... cosa si può dire di Cape Town? Diciamo che avevamo deciso di fare sosta in questa città per vedere da vicino le balene ma invece abbiamo scoperto un luogo infinitamente affascinante. Una città dalle mille facce e contaddizzioni. Turistica e avanzata nel centro della città, dall'altra infinite township(baraccopoli create per accogliere gli immigrati) alla periferia, che accolgono 1,000,000 di abitanti...( così ci ha raccontato Benda).Una città nella città. Abbiamo avuto la sensazione di una città divisa,con contrasti evidenti.
Peccato non aver avuto la possibilità di salire sulle Table Mountain perchè la cabinovia🚠 era in manutenzione e il tempo a nostra disposizione era ormai scaduto⌛ perchè da li si può avere la vista a 360 gradi di questa città. Così come le pittoresche cabine di Muizemberg beach, il quartiere City Bowl,  piazza Gran Parade  e tanto altro ancora.


La seconda tappa del nostro itinerario prevedeva un viaggio aereo fino a Johannesburg, incontro con guida: Burney  e inizio tour di un tratto della Panorama Route cioè una delle strade più ad alta quota e spettacolari del Sud Africa. Abbiamo potuto ammirare bellezze naturali e diverse riserve: Bourke’s Luck Potholes (una serie di affascinanti pozze, scavate nella roccia dai fiumi)   la vista da :God's window e il Blyde River  Canyon il terzo più grande al mondo. È un insieme spettacolare di scarpate, isole, terrapiani e pendii che formano un Canyon di 20 km. Abbiamo ammirato inoltre  le mec mec falls ( cascate) In due giorni abbiamo avuto la possibilità di osservare meravigliosi punti panoramici, Canyon,  cascate e... natura . La nostra sistemazione per la notte è stata: Hannan lodge vicino a Ohristad ( piccolo centro abitato). I lodge e la struttura in generale sono inseriti in una riserva privata e sono meravigliosamente confortevoli e spettacolari. Colazione e cena ottima(assaggiare il pudding)  attorno a un fuoco. Voto famiglia: 10. Alba alle 6 spettacolare.
La terza e la quarta tappa sono dedicate al Kruger e le riserve
private( lungo il confine con il kruger) Le prime tre notti la base è stata il Masodini lodge.  La struttura confina con il Kruger. Tra quest area e il Kruger non ci sono barriere.  Il Masodini è un area inserita in una riserva privata chiamata Balule. La struttura è molto bella e  ha solo tre lodge. Cena tutti insieme intorno al booma all'aperto, molto intima e familiare .  Al masodini abbiamo fatto diversi game drive con Bart, guida eccezzionale (€ 30 a testa). Con lui abbiamo visto i Big five e abbiamo avuto un esperienza ravvicinata con gli animali: kudu, gnu, babbuino , enhala, (antilope) scimmie (vervet) , struzzi, impala, Bush baby, irace del capo ( a Hermanus) , bushbuck, giraffe, stenbok,  ippopotami, coccodrilli, zebre, iene, lepre, volpe, oltre che i Big five. Ci siamo recati poi con un altra guida molto esperta: Wessel,  anche nel Kruger che dista dal masodini un ora e trenta. Del masodini non dimenticherò sicuramente il primo safari della nostra vita così come quel forte ruggito del leone quella notte prima di andare a dormire, e.... le chiacchiere intorno al fuoco in quelle notti colme di stelle
L 'ultima tappa: Pezulu tre house game lodge( case sull'albero)Struttura  situata nella provincia di Limpopo del sud, nella riserva privata Guernsei ,a 40 km dal gate Orpen (più vicina entrata al Kruger)e 45 minuti d 'auto dal masodini. Per arrivare ai lodge ci sono 16 km di sterrato. Marcello e Giulia
Dal Pezulu abbiamo fatto un game drive all'alba partenza ore 5,30 (600 RM cioè circa 40 € a testa) con  trasferimento in auto fino alla riserva Mpumalanga (la provincia sudafricana è considerata una tra le regioni più incontaminate del Sudafrica).   Siamo riusciti a vedere da vicino un leopardo, giraffe, una iena, ippopotami, coccodrilli.  Il giorno dopo camminata all'alba con il ranger  (200 RM a testa cioè intorno ai 13€) . Anche se è stato meraviglioso vedere a due passi da noi le giraffe e le zebre ... ma mi aspettavo qualcosa di diverso.
La nostra casa sull'albero ( Bush willow) era a dir poco meravigliosa.Marcello e Giulia erano entusiasti.  Struttura inserita ell ambiente naturale . Sembra di dormire all'aperto, ogni rumore viene avvertito. La nostra aveva due bagni( uno fuori e uno tra le due camere) , due terrazzini con poltrone. La cena intorno al booma all'aperto,  particolare con la cuoca che presenta i piatti .
Il giorno 16 siamo partiti ( per tornare a casa) da un piccolo aereoporto ( mpumalanga  International airport ì) per raggiungere Johannesburg . Visto che  avevamo nove ore di attesa per il Cairo, abbiamo pensato di prendere un taxi e di farci portare a CARLTON per ammirare la città dall alto del più alto grattacielo, di 50 piani ,del Sud Africa e per  farci un giro. In realtà era sabato e tanti negozi erano chiusi e poco traffico per le strade. Eravamo un po spaesati in quanto eravamo gli unici bianchi e ci sentivamo osservati. Abbiamo trovato la città... sporca, affollata, caotica e abbandonata, ma tanto affascinante da farci emozionare. È da questa città e da questa veduta che salutiamo la nostra Africa e lasciamo lì un pezzettino di cuore.
CONSIGLI: prenotare in anticipo la barca per escursione al largo con le balene.
                    Meraviglioso deve essere dormire nel Kruger negli spazi attrezzati. ( Satara mi è.        sembrata molto attrezzata per i turisti)
Consiglio vivamente l'agenzia Evolution travel . La consulente di viaggio Rita Settimi è stata veramente eccezzionale. Ha capito le nostre esigenze( sicuramente zone turistiche, attrezzate e  sicure viaggiando con i figli, no avventure) e ci ha consigliato al meglio. Tutto perfetto e indimenticabile.

domenica 3 maggio 2015

Bagni San Filippo

Uno spazio dei nostri viaggi è dedicato alla conoscenza del "bel paese". Per questo nel week end di Pasquetta ci siamo recati alle terme di S Filippo. Amiamo le terme soprattutto  quelle libere e nel corso degli anni abbiamo avuto modo più volte di goderne i benefici. Questa volta abbiamo scelto quelle di San Filippo per ottimizzare i tempi della vacanza. 

Abbiamo impiegato circa 3,30 h per arrivare e prenotato cercando su internet la sistemazione migliore, più vicina possibile alle terme e con il miglior rapporto qualità prezzo. Abbiamo scelto la casa Murrina  all interno del podere S Biagio. La sistemazione era comoda, semplice e spartana (cucina, camera, bagno) ma a 100 metri dalla "balena bianca" ,principale attrazione del posto. Le sistemazioni sono tre. Immerse nel verde, con una piscina naturale nel giardino e possibilità di godere di uno spazio verde.
Il paese è molto piccolo. D'inverno solo 11 abitanti. Tre locali: una pizzeria , un bar e due ristoranti di cui uno aperto da metà aprile. Al centro del paese c è un centro termale (hotel e centro benessere) ancora chiuso.
Nella prima giornata abbiamo visto la balena bianca e il fosso bianco dove ci si immerge e dove i locali vanno a fare il bagno, perchè l'acqua  ha proprietà  benefiche e poi abbiamo fatto il bagno nelle vasche naturali che si trovano a fianco della strada principale.  Ci sono 3 o 4 vasche di acqua calda abbastanza accessibili anche attraverso il bosco (Cè  pure una zona Pic Nic e griglie a disposizione). Cè un sentiero tra i boschi che affianca i corsi d acqua  e permette di arrivare fino dove la sorgente termale scende a cascata sulla roccia. È uno spettacolo della natura meraviglioso. La balena bianca è una formazione calcarea gigante derivata dal passaggio dell'acqua  sulfurea e plasmata in modo da formare vasche nelle quali, grazie all'elevata  temperatura dell'acqua, è possibile immergersi. Dopo un bagno di due ore ci dirigiamo nella nostra casetta. Peccato non aver approfittato del bagno notturno vista la luna piena e il cielo stellato, come ci hanno poi consigliato. La sera siamo andati in pizzeria nel paese dove abbiamo mangiato una pizza leggera. C'è un ristorante accanto dove si mangia divinamente (così  ci hanno detto) ma purtroppo la scelta è stata sbagliata.
La mattina dopo essendo un giorno feriale la gente era poca rispetto al giorno precedente. Tra l'altro, nonostante fosse aprile la giornata era freddissimo,  infatti poco dopo nevicava di brutto. Ci siamo immersi nelle vasche con la neve che scendeva a fiocchi copiosi e li siamo rimasti finché il sole non ha deciso di uscire. Dopo il bagno ci siamo sistemati e abbiamo pranzato con un tagliere di salumi al bar" la cascata "(l unico del paese). Ottimo.
Purtroppo nel pomeriggio siamo partiti per il rientro.
E ora... I consigli:
Consiglio di partire con uno zaino a parte molto capiente dove mettere l occorrente per usufruire delle terme. Nello zaino sistemare: accappatoio con cappuccio, asciugamano, costume, ciabatte, cuffia per non bagnare i capelli se è inverno. E mi raccomando. ... macchina fotografica

lunedì 2 marzo 2015

MALTA..UN RIPOSO COSI VICINO

Era il 2009 io e Gabriele abbiamo trascorso alcuni giorni a Malta. Ancora non avevo in testa l'idea discrivere un blog ma . . Ho trovato questi appunti di viaggio, che voglio condividere. Partenza dall'Italia ore 12 e arrivo a Malta alle ore 14,30. Viaggio molto tranquillo e puntuale. Il tempo era soleggiato ma ventoso. Abbiamo noleggiato un auto ma quando ci siamo accorti che la guida è a sinistra è stato uno scoch ( infatti siamo subito andati a sbattere contro un cartello stradale) .
Dopo una breve sosta in un modesto bar sulla spiaggia a base di panino con tuna (tonno) siamo arrivati a destinazione. L'Hotel prenotato si chiamava : albergo 4☆Riviera a Mellieha. Direzione Gozo a 2 km dall'imbarco si trova l'albergo. Ho un ricordo vago dell'albergo ma ricordo di essere stata molto soddisfatta della scelta. A cena simo andati al ristorante IX XATBA a Marfa (poco distante dall'albergo). Ottimo il pesce, abbondante cena a 54€ in due. C'era poca gente quella sera e le cameriere si sono intrattenute un po a parlare. Capiscono l'italiano perché guardano la tv italiana (così ci hanno detto) ma accolgono per la maggior parte turisti inglesi e tedeschi. La mattina dopo abbiamo visitato Millieha e assaggiato dei dolci locali in un forno dove la signora ci ha fatto scegliere e prendere il pane direttamente dalle grosse ceste. Abbiamo cercato e trovato poi la spiaggia: Paradise Bay. Spiaggia di sabbia a ridosso di un piccolo colle. Questa è diventata nei giorni a venire la nostra spiaggia preferita anche perché nel bar adiacente facevano un ottimo caffè ( Cadia è dipendente dal caffè ).
Il pomeriggio l'abbiamo trascorso in un altra spiaggia: Goldon Bay . Spiaggia più grande e frequentata. Sole e vento.
In serata abbiamo cenato in un posto molto speciale: il Mithna (Main Street ) a Mellieha , con ravioli di formaggio (ricotta e caprini ) buonissimi. Abbiamo speso 37€ in due.
Il giorno dopo con il traghetto caricando la macchina ci siamo imbarcati per Gozo. Il tempo era piovoso. Era venerdì santo e a parte alcuni turisti tutti i locali e i negozi erano chiusi. Nemmeno un anima viva.
Mi ha colpito il fatto che le case così come le chiese e il paesaggio in generale era di un monocolore: ocra. È stato molto difficile per noi orientarci. Ci ritrovavamo sempre al porto qualsiasi strada prendevamo. Tante sono le chiese, le basiliche, torri, anche in cima a delle collinette. Alla fine siamo riusciti a visitare : Lendi, un piccolo paesino , pieno di turisti e di ristoranti in riva al mare.Il pomeriggio l'abbiamo trascorso a Bwejra, laguna circondata da rocce e da una grotta spettacolare. Da li si può andare in barca per visitare l'arco naturale nelle scogliere ( finestra azzurra e il blue Hole) Al ritorno in serata abbiamo fatto sosta alla spiaggia Golden Bay per sorseggiare un Kinnie (chinotto) ammirando il tramonto.
 
Il giorno dopo siamo in partenza per l'Italia. Ultimo giro di shopping per acquistare il "Malta bus" piccolo autobus in miniatura per il mio bambino e croce di Malta. Dappertutto statue enormi di Cristo o di Cristo sulla croce. Torniamo a casa sperando un giorno di poter tornare. Avremmo voluto goderci di più l'isola è magari andare all'isola di Comino e ammirare il blu lagoon, così come ci eravamo proposti, oppure visitare Mdina, Sliema, St' Julian's e Paceville ma ......sarà per la prossima volta. Ciao Malta

domenica 8 febbraio 2015

Elafonissos


La vacanza è cominciata il 29 aprile 2012 con volo Ryanair da Bergamo destinazione Patrasso. Avevamo tre giorni pieni da vivere in libertà. Abbiamo optato per una piccola isola consigliata da molti: Elafonissos. Elafonissos si trova nella parte sud ovest del Peloponneso, a cinque ore circa da Patrasso.Abbiamo noleggiato in aeroporto un auto da AVIS che risultava essere la più conveniente. Peccato che al ritorno a causa di un guasto elettronico alla macchina abbiamo perso il volo. L'Assistenza di AVIS non è stata all'altezza del nome che porta. . . Ma non importa, questa è tutta un altra storia ,che non vale la pena raccontare ora.

Il viaggio è stato lungo ma ne è valsa la pena. Abbiamo sostato una notte a Sparta per via del traghetto che aveva orari ridotti. L'isola è piccola ma molto bella. Adatta per chi cerca relax e pace soprattutto in questo periodo dell'anno. I locali sono quasi tutti chiusi e anche gli alloggi per i turisti. Noi abbiamo avuto la fortuna di alloggiare vicino al porto in un bellissimo appartamento: "Golden star" Arredato molto bene, pulito, e in posizione meravigliosa, fronte mare. 
 

Non è un posto "economico" come ci aspettavamo (ne lì ne a Sparta o Atene) anzi. più o meno i prezzi sono come da noi in Italia. L'isola non ci ha deluso, perché eravamo alla ricerca di un oasi di pace e tranquillità. Le spiagge sono tre. La più bella per noi è Simos che si raggiunge in macchina in cinque minuti dal porto. Tutta l'isola del resto si gira in macchina in 15 minuti. 

 


Gli abitanti sono molto ospitali e gentili e il paese essendo molto piccolo l'atmosfera che si respira è molto famigliare. Il cibo molto buono ma molto caro. 








A parte i piatti tipici gustati nei locali sulla spiaggia: tazicki, insalata greca, pane e bruschetta con olio... ottimo il pesce. In alcuni locali te lo fanno scegliere e poi lo cuociono alla griglia. Il costo si aggira intorno ai 50€ al kg. Le temperature a maggio si aggirano attorno ai 23/25 gradi. La sera c'era parecchio vento e serviva il giubbino 


domenica 11 gennaio 2015

LANZAROTE...UN PARADISO ALLE CANARIE

Il nostro viaggio ha avuto inizio il 27 dicembre 2014 con partenza Bologna e tappa Madrid fino al 28 dicembre. Il volo rayaner in ritardo di più di un ora causa neve è atterrato a Madrid alle 21 circa. Dopo il ritiro bagagli e metro per il centro arriviamo all'hostal alle ore 22,30 circa. L'Hotel Teran gode di un ottima posizione proprio a due passi da Puerta del sol in pieno centro a Madrid. Prenotato con booking a 50€ circa si presenta un'ottima soluzione per godersi la movida. Di per se l'hotel è perfetto, peccato che per distrazione abbiamo prenotato la stanza con bagno in comune, sono comunque presenti stanze con bagno in camera. Il letto era minuscolo ma la stanza era bella e pulita e pure il bagno. Ci dirigiamo nel ristorante da noi prenotato:"taverna maceira" in calle de las huerte. Eravamo stati anni fa e ricordavamo con nostalgia l'atmosfera del locale e il rito della quemada. Siamo rimasti delusi perché tutto era cambiato soprattutto il clima del locale :chiassoso e affollatissimo. Il rito si è ripetuto ma la magia no. Madrid è una città in continuo movimento e sicuramente tutto può cambiare da un anno all'altro. La mattina successiva siamo stati a zonzo per la città che già conoscevamo con immancabile colazione alla "mallorquina" (pepito docet), abbiamo visitato il quartiere Chueca pranzando al "mercado de San Anton". Qui oltre alla vendita di prodotti tipici è possibile salendo al secondo piano gustare favolose tapas e altre prelibatezze. Al terzo piano una terrazza spettacolare sovrasta i tetti di Madrid. Peccato che la temperatura non permettesse di rimanere troppo seduti all' aperto (9 gradi) ma la città con la vita che scorre e le luci di Natale è stata un inizio di vacanza buono.In serata (ore 22) eravamo già in partenza per Lanzarote. Volo rayaner con arrivo a destinazione a mezzanotte locali. Dopo aver recuperato la macchina prenotata dall'Italia con Cicar, proseguiamo direzione Puerto del Carmen. 

La sistemazione era stata prenotata con wimdu due mesi prima: "moderno studio accanto al lungomare". L'appartamento si trova all'interno del residence : "terrazza del porto" in calle tescon, poco distante dal mare e da Porto del Carmen. Il proprietario doveva presentarsi all'una ma ci ha dato buca e solo dopo vari tentativi e con l'aiuto del pizzaiolo del ristorante da Mario's siamo riusciti a contattare Juan Pablo e a prendere possesso dell'appartamento. Il residence non è niente male anche se frequentato da clienti del nord Europa ma il nostro appartamento... una delusione. 


La giornata successiva è stata di relax visitando la vicina Puerto del Carmen e le spiagge: playa Chica e playa grande. . Cena nel locale "mardeleva" con paella e buon vino. Per noi niente di speciale.

Nella giornata del 30 dicembre visto il tempo molto nuvoloso decidiamo di andare a Yaiza e proseguire poi per El Golfo. A Yaiza abbiamo visto come si produce l'aloe e fatto acquisti. L'aloe viene coltivata qui a Lanzarote e si vende in ogni angolo dell'isola. El Golfo è bellissima e offre panorami stupendi grazie alla passeggiata vicino al lago de los clicos. Nella spiaggia si dice che si può ammirare un tramonto meraviglioso ma noi l'abbiamo scoperto troppo tardi. El Golfo è rinomata per i ristoranti anche se noi abbiamo preferito al buon pesce un locale meno rinomato ma con una vista mozzafiato:"ristorante el siroco". Pulpo alla gallera e menù del dia a 20€ veramente meritati. Nel pomeriggio passando per la Gera (dove producono vino tra le lava del vulcano) dopo aver percorso km su una strada sterrata siamo arrivati in una splendida spiaggia: las malvas. Il paesaggio lunare e la spiaggia nera ci ha lasciato senza parole.

Il 31 dicembre causa bruttissimo tempo decidiamo di visitare la capitale Arrecife. Girando senza meta tra le strade ci accorgiamo di quanto è diversa da Puerto del Carmen. Ci godiamo degli ottimi "trucha" (dolci tipici di natale)in una pasticceria del centro e pranziamo in un un locale particolare frequentato da gente del posto:"el local" (c/Luis morte 16) dove con molta calma ci hanno servito pane e jamon tagliato al momento con un ottimo vino tinto. Voto 10. Il vero volto della capitale ci è stato spiegato da alcuni italiani che gestiscono un bar e che abbiamo intervistato per conoscere di più questo posto. Ci hanno raccontato che non è facile vivere sull'isola, che i Canari abitano nella stragrande maggioranza nella capitale e che non mettono mai piede nei posti turistici come Puerto del Carmen. La gente del posto non ama gli italiani e anzi li ostacola (frega) se può L'isola è molto tranquilla e adatta a fare vacanza. Al ritorno abbiamo acquistato pesce fresco al Porto del Carmen per il nostro cenone a casa. Per festeggiare la mezzanotte a piedi siamo andati al porto per ammirare i fuochi d'artificio e ballare nella piazza. I locali attorno erano strapieni di turisti e ci siamo buttati tra la folla divertendoci a commentare personaggi da crepare dalle risate.
Il primo gennaio ci siamo diretti ad Arietta paesino di poche case sul mare nella zona nord dell'isola e da li siamo saliti dirigendoci verso Orzola. Per la strada abbiamo fatto sosta in una spiaggia stupenda di sabbia bianca fine. Non ricordo il nome ma è sulla strada ed è molto bella. Colori e contrasti diversi. Mi ha colpito di questa spiaggia in mezzo a queste dune di sabbia bianca, sassi neri sistemati come igloo per ripararsi dal vento. A Orzola ci si imbarca per andare in un isola dove avrei desiderato andare: la Graziosa. Peccato che il tempo e le condizioni del mare ci hanno impedito questa escursione. Al ritorno a casa ci siamo fermati ad ammirare il "mirador del rio" dove dall'alto di un promontorio si ammira per intero la piccola isola.

Il 2 gennaio ci svegliamo con un sole bellissimo ,finalmente, ed è per questo che la meta di oggi è la costa più meridionale dell'isola rinomata per le spiagge più belle. Sull'argomento mi ero documentata ed ero preparata perché è decisamente la parte del viaggio che più ci interessa. Playa Blanca e playa dorata, belle sii, con sabbia fine e sistemazioni di ogni tipo (adatte a un turismo di massa) ma quella che per noi merita maggiormente la visita è playa papagayo che si raggiunge attraverso un sentiero sterrato, che richiede un piccolo obolo (3€) Di spiagge nella vita ne ho viste tante ma questa mi ha commosso per la sua bellezza. Giornata di sole e sogni. Tramonto da cartolina. Felicità!! La mattina successiva ci dirigiamo a playa quemada e porto calero. Porto Calero è una località di lusso con ville sul mare, locali e barche strabelle. C'è una splendida passeggiata e spiaggette di sabbia nera. Playa quemada è decisamente un posto tranquillo con le case sul mare così come i ristoranti. Nel pomeriggio siamo tornati a mangiare a playa papagayo (paella buona al ristorante che da direttamente alla spiaggia) e abbiamo goduto di un incantevole tramonto nelle vicine playa mujeres e playa del pozo. L'ultima giornata ci ha salutato con un alba strepitosa. Il nostro programma prevedeva la visita del mercato di Teguise in prima mattinata (nei nostri viaggi il mercato non manca mai). Questo mercato molto grande, nonostante sia invaso da turisti é molto particolare e caratteristico, con prodotti e oggetti tipici. Abbiamo assistito per caso nella piazza a una danza popolare con costumi tipici. Finito il nostro tempo a disposizione ci siamo diretti a caleta di femara. Luogo adatto ai surfisti per via del vento e delle onde altissime. Paesaggio bianco e blu. . .È giunta l 'ora di dire addio a questo posto che ci ha meravigliato e fatto innamorare (Cadia in particolare)






IMPRESSIONI E CONSIGLI

L'isola è tranquilla e adatta per un "buon retiro" o per fare una piacevole vacanza. Vivere qui non è per tutti. Non è un isola economica e d'inverno è molto tranquilla (meno turismo). Il clima è mite (18/20 gradi di giorno a dicembre e 14 la notte) ma è molto ventosa. Gli stranieri sono tutti in maniche corte ma noi italiani decisamente dobbiamo vestirci a strati anche con un giubbini. Non abbiamo visto un invasione di italiani come in altre isole delle Canarie.Il turismo è un turismo d'elite e di anziani. Consiglio di andare alla Graciosa (isola della natura e dei panorami) da Arietta. Oppure andare a a Los Lobos imbarcadosi a Playa Blanca.Le sistemazioni sono tutte molto belle. Case bianche come in Grecia e paesini sul mare.Io se dovessi tornare, alloggerei a Arietta al cottage fisherman oppure a playa femara perché sono posti tranquilli a contatto con la natura.Sì mangia bene ovunque, per tutti i gusti, ma soprattutto pesce.Luogo adatto a chi ama il mare e il trekking e chi ama la natura










New York.....un piccolo sogno...

Questo non è un viaggio come gli altri di Cadia e Gabriele, ma è il viaggio più bello che ha fatto la nostra famiglia, e quindi insieme a Marcello (8 anni) e Giulia (21 anni), i nostri bimbi. Siamo partiti con destinazione New York City, nel primo pomeriggio del 28 ottobre 2011, da Milano, con British Airways, e siamo arrivati alla sera all’aereoporto JFK (orario di New York), dopo 10 ore di volo e scalo a Londra. Con il taxi abbiamo raggiunto l’hotel, che era vicino ad una fermata della metro, in zona Chelsea, per cui abbastanza comodo e vicino ai principali punti di interesse. Stanza quadrupla con 2 lettoni matrimoniali, essenziale ma ad un buon livello.

Dopo una sveglia all’alba per l’eccitazione ed il jet lag, e una colazione abbondante in hotel, ci siamo diretti verso Times Square. All’uscita della metropolitana siamo rimasti a bocca aperta, perchè questa piazza ti da proprio la sensazione di essere al centro del mondo! 
Abbiamo iniziato a girovagare, passando per Broadway con tutti i suoi teatri, all’ M & M’s store, perdendoci nei negozi immensi di Times Square, sempre con il naso all’insù! Purtroppo però ha iniziato a nevicare veramente forte, una bufera! Ci Siamo allora fermati a pranzare a Bubba Gump, nota catena di ristoranti che si ispira alla società di Forrest Gump, la cui specialità sono i gamberi in ogni salsa (apprezzato). Abbiamo poi proseguito entrando nel negozio di giochi Toy’R us, famoso per avere all’interno una ruota panoramica (8 dollari per salire, ma si può fare), ma anche per essere immenso, 3 piani di giochi, costruzioni in Lego e una sala giochi, in cui ci siamo persi un po’.
Abbiamo incontrato nelle vicinanze anche Bryant Park e siamo rimasti incantati da questo piccolo parco nel cuore della città. Piccoli stand che vendono oggettini di natale, e altre 1000 cosine, alberi tutto intorno con tanti tavolini e sedie e al centro una bellissima fontana e una grandissima pista di pattinaggio, il tutto contornato da grattacieli illuminati! Poco più avanti c’è anche la Pubblic Library, e abbiamo deciso di farci un giro dentro. Maestosa, grandissima e piena di gente, con affreschi sulle pareti e grandi scalinate di marmo! Sembrava proprio di essere al matrimonio di Carrie in Sex and the City. Data la bufera di neve siamo dovuti rientrare in hotel per cambiarci. Dopo poco Giulia ha deciso di uscire comunque per andare al MoMa, il museo di arte moderna, in cui ha potuto ammirare le opere d’arte di famosi artisti: Van Gogh, Monet, Picasso, Cezanne, Mirò, Klimt, Andy Warhol. Questo museo è un’opera d’arte in sé, ma le opere che ci sono dentro lo rendono veramente speciale.

Giulia ha fatto poi una passeggiata sulla Fifth Avenue, con i suoi grandi negozi e quell’aria che si respira solo a NY (nelle vicinanze si è imbattuta anche nella pasticceria Magnolia bakery, un sogno fatto di torte giganti e cupcakes decorati a tema halloween), e poi ha pensato bene di andare verso il ponte di Brooklyn, di sera, con una bufera di neve in corso. Ha avuto paura, perché il ponte era deserto e ha provato a tornare indietro, ma la subway nel week end non fermava alla nostra fermata. Ha cercato un taxi, senza successo, ma poi, come è risaputo, ritrovarsi a New York è facile perché è un reticolo di strade ed Avenue numerate!


 



 Anche noi 3 abbiamo deciso comunque di uscire per andare al Museo di scienze naturali, ma non sapendo l’inglese non ci siamo accorti che dovevamo prendere una linea della metro diversa da quella che abbiamo preso, perché essendo parallele ci sembrava uguale. Dopo aver cercato il Museo per un po’, senza trovarlo, abbiamo deciso di tornare al nostro hotel, ma abbiamo avuto lo stesso problema di Giulia! Per fortuna il gestore di un ristorante ci ha chiamato un taxi e siamo riusciti a rientrare, che esperienza però….!
 
Il secondo giorno siamo ripartiti alla grande e ci siamo diretti verso la statua della libertà. Andando verso lower Manhattan ci siamo ritrovati al memoriale delle torri gemelle. Ci sono questi 2 profondi buchi, con delle cascate la cui acqua finisce in un buco di cui non si vede la fine, tutto intorno a queste cascate ci sono scritti i nomi delle persone che sono morte nella tragedia dell’11 settembre 2001, e alcuni nomi hanno sopra un fiore, per ricordare il giorno del loro compleanno. E’ un memoriale veramente toccante! Per arrivare a Liberty Island con il traghetto c’era una fila chilometrica, quindi abbiamo optato per prendere quello per Staten Island, che non si ferma sull’isola ma offre una meravigliosa panoramica della statua della libertà e dello skyline di Manhattan (parte ogni 30/45 minuti ed è gratuito, mentre il biglietto per andare a Liberty Island si paga, è abbastanza caro ma sicuramente ne vale la pena).
Scesi dal traghetto siamo passati per il financial district, abbiamo dato una toccatina al famoso toro, e siamo passati per Wall street, per dare un’occhiata al palazzo della borsa, poi ci siamo diretti verso il ponte di Brooklyn. Data la giornata soleggiata abbiamo fatto una meravigliosa passeggiata sul ponte, e siamo scesi alla ricerca di un punto dove poter osservare lo skyline. Questo panorama ci ha regalato la foto di famiglia che appendiamo in casa dopo ogni viaggio. Per concludere la giornata abbiamo preso la metro per andare all’osservatorio dell’Empire State building. L’attesa per salire è stata lunghissima, ma ne è valsa la pena (e anche il biglietto è caro)! Siamo arrivati al piano 87 che ormai era buio, e il panorama di New York di notte è indimenticabile davvero. Tutto è grande ed illuminato, lassù non si sentono rumori, il tetto del mondo nel vero senso della parola!
Quando siamo scesi abbiamo cercato un posto dove mangiare qualcosa velocemente prima di tornare in hotel stanchi morti: mi raccomando, evitate in ogni modo la pizza, perchè la pizza americana non è come la nostra e se non in certi locali italiani, quello che troverete non vi soddisferà (nel posto dove l’abbiamo mangiata noi, i nostri vicini di tavolo l’hanno farcita con almeno un litro di ketchup).


 

Il terzo giorno abbiamo visitato Cental Park, noleggiando delle bici, dal momento che il parco è molto grande (attenzione a noleggiare le bici perché ci sono molti ragazzi che provano a noleggiare le loro bici personali e non si sa mai come finisce, noi l’abbiamo noleggiata in un noleggio bici abbastanza vicino e abbiamo speso 17 dollari compresi di tasse per 2 ore), anche se a dire la verità è quasi più comodo girarlo a piedi perché, oltre a poterti godere meglio il panorama, le bici non possono circolare in molte zone, se non a mano, e le strade nel parco sono quasi tutte a senso unico. Per arrivarci siamo passati per il Columbus Circle, con i suoi hotel stellari e i suoi mega centri commerciali.    A Central Park ci siamo imbattuti in centinaia di scoiattoli, che sbucavano da ogni parte tra le foglie e soprattutto nello Sheep Meadow, il grande prato che si vede nei film e che d’estate è popolato da tantissime persone che giocano o prendono il sole. Siamo poi passati dalla statua di Balto, dall’obelisco, arrivando al Conservatory water, dove, nonostante il freddo, navigavano numerose barchette telecomandate (come nel film di Stuart Little!!), abbiamo poi raggiunto la statua di Alice nel paese delle meraviglie, dove abbiamo assistito al matrimonio di 2 ragazze, in abiti da halloween!! Una vera sorpresa! Siamo poi saliti al Belvedere Castle per ammirare il panorama dall’alto, che meraviglia, d’autunno poi….! 

Siamo passati per The Mall and Literary Walk, la passeggiata in cui tutti si innamorano nei film, con la sua atmosfera unica! Siamo arrivati alla Bethesda Terrace, che con la sua fontana, gli artisti di strada sotto alla splendida galleria che suonavano e ballavano o facevano le bolle di sapone, e le mamme che facevano esercizi in gruppo spingendo i bimbi in passeggino, ci ha entusiasmato veramente! Ci siamo poi spinti fino al Reservoir, il grande lago artificiale, intorno al quale corrono i newyorkesi (solo in senso antiorario, in senso orario porta sfortuna!). Prima di finire il nostro giro, siamo passati per lo Strawberry Fields, il memoriale che Yoko Ono ha dedicato a John Lennon…è un giardino a forma di goccia di lacrima, la cui caratteristica è un semplice mosaico per terra, con scritto sopra IMAGINE, tuttavia le foglie autunnali che svolazzavano sopra questo, qualche fiore posato e il signore che con la chitarra che suonava le canzoni dei Beatles li accanto, hanno reso anche questa parte di Central Park così intima e speciale che ci ha davvero fatto entrare del tutto nell’atmosfera di questa città. Un’oasi verde in mezzo ai grattacieli. Riportate le bici al noleggio, abbiamo preso un taxi che ci ha portati alla fine della Fifth Avenue, dove ci siamo fermati per pranzo in un posto consigliato da un locale, per mangiare veri hamburger!che buoni! Abbiamo poi fatto un giro per i negozi sulla quinta, siamo entrarti da Fao Shwarz, un altro immenso negozio di giocattoli, pieno di pupazzi a grandezza naturale, migliaia di caramelle e ogni tipo di gioco immaginabile (Marcello si è fermato incantato nella parte dedicata ad Harry Potter, di cui era un super fan), un altro osservatorio panoramico, da cui si vede tutto Central Park e anche l’Empire State building. Consiglio di andarci di giorno, magari al tramonto, perché il panorama che regala è davvero splendido. E’ un po’ più basso dell’Empire ma è comunque spettacolare! abbiamo fatto tappa all’Apple Store, immancabile, ma poi ci siamo trattenuti da Tiffany & co., famoso negozio di gioielli in cui io e Giulia ci siamo fatte qualche regalo. Siamo arrivati fino al Rockfeller Center, che con le sue decorazioni natalizie e la sua pista di pattinaggio ti fa sentire nel cuore della città. Naturalmente qui non può mancare una capatina al Top of the Rock, 

Sapevamo ci sarebbe stata una grande parata per Halloween e siamo quindi rientrati in hotel per uscire la sera… Che cosa speciale vedere tra le vie scheletri sui trampoli, carri pieni di gente vestita da halloween, che ballava a ritmo di musica, perdersi tra le case facendo dolcetto o scherzetto ed essere invitati ad entrare alle feste, vedere le case decorate con le zucche intagliate, veramente da vedere! 
 
 La mattina dopo ci siamo poi svegliati presto per andare ad Harlem e partecipare ad una messa gospel, uno dei miei sogni da sempre. Le chiese consigliate dalle guide erano due e siamo passati davanti ad entrambe, tuttavia queste erano davvero piene di turisti in fila e abbiamo preferito cercare una chiesetta più tradizionale. Le messe iniziano alla mattina tardi, tra le 10.30 e le 11, quindi prendetevela con calma, noi intanto abbiamo fatto un giro per Harlem, quartiere abbastanza caratteristico. La messa è stata davvero più bella di quello che ci saremmo aspettati, bambini che hanno cantato tutto il tempo, signore e signori che facevano acuti durante i canti, davvero uno spettacolo, e ci hanno accettato volentieri alla loro funzione, anche perché abbiamo partecipato battendo le mani.Alla fine della funzione ci siamo imbattuti in un'altra chiesetta, piena di persone vestite di bianco, e siamo entrati anche li, ritrovando la stessa atmosfera festosa della prima messa. Che esperienza indimenticabile.Abbiamo poi fatto un giretto nel Greenwich Village e abbiamo trovato il Washington Square Park, con il suo grande arco e la sua fontana, pieno di artisti di strada, proprio carino!
Abbiamo poi deciso di andare a pranzo al Chelsea Market, un mercato coperto che abbiamo trovato davvero molto interessante. E’ un posto pieno di localini, dove puoi mangiare qualsiasi cosa, ma è molto particolare perché pieno di dettagli strani. Una cascata colorata, i muri pieni di murales, e cartelli particolari, pasticcerie piene di dolci, cose tipiche o semplici panini, veramente carino e con una bella atmosfera, per mangiare qualcosa guardando la gente che passa.Abbiamo poi passeggiato sull’High Line, che si trova a pochi passi. Questa è una vecchia linea metropolitana in disuso, quindi rialzata, che è stata recuperata e adesso è una strada pedonale tra i grattacieli, con elementi di design, come le panchine, contornata da alberi e con qualche punto panoramico sulla città. Dopo questa bella camminata siamo andati a dare un’occhiata a China Town, che è veramente una piccola città nella città, piena di negozi cinesi, con le insegne tutte in cinese e in ogni angolo qualcuno che ti chiede se vuoi borse false. Da li siamo arrivati a Little Italy, in cui l’Italia è rappresentata come luogo di cucina, infatti ci sono solo ristoranti, con i soliti nomi che i ristoranti italiani hanno all’estero: la bella vita, piedigrotta, bella Napoli e cose del genere. Tuttavia questa piccola Italia è davvero molto pittoresca. Camminando ci siamo ritrovati a Soho, quartiere molto carino e pieno di negozi in cui fare shopping. Dopo essere entrati in qualche negozio siamo tornati in hotel stanchi morti. L’ultimo giorno abbiamo deciso di dividerci, Marcello e Giulia sono andati al Museo di scienze naturali e io e Gabriele siamo andati a rilassarci un po’ a Coney Island. Il Museo di scienze naturali è veramente immenso, con scheletri di dinosauro giganti e resti fossilizzati di ogni tipo di animale preistorico. I ragazzi sono poi passati per Grand Central, la stazione ferroviaria principale di New York. Il via vai di gente è impressionante e si rimane incantati a guardare la gente che passa, le vite che si incrociano. Nella Stazione c’è anche la galleria dei sussurri, in cui i 2 si sono divertiti a parlarsi da una parte all’altra, sussurrando si sente comunque quello che ognuno dice! Volevano vedere anche il Flatiron Building, il palazzo a forma di ferro da stiro, quindi sono passati da li e dal Madison Square Park (hanno mangiato un panino dal famoso chiosco di Shake Shack, una delizia!), scendendo fino a Union Square, con il suo mercato degli agricoltori e gente che gioca a scacchi per strada, sono poi risaliti fino a Gramercy Park, un piccolo parco molto curato dove possono entrare solo i residenti. Hanno poi preso la metro fino a Penn Station, che è una Times Square in miniatura, piena di gente e cartelloni pubblicitari, in cui si trova il Madison Square Garden, lo stadio più famoso del mondo (immenso!!), i due sono poi tornati in hotel, dove li stavamo aspettando noi, per andare all’aereoporto con il taxi (aereoporto di ritorno Newark, nel New Jersey). Beh, noi la nostra giornata l’abbiamo passata a Coney Island, che io definirei una vera spiaggia americana. Non poteva mancare per noi un giro al mare, anche se d’inverno. Coney Island è veramente tipica, con il suo luna park antichissimo, i venditori di zucchero filato e panini (da cui ovviamente abbiamo fatto tappa), e Nathan, il negozio in cui sono venduti i più buoni hot dog di New York. Insomma, ci siamo presi una giornata di riposo dal caos della Grande Mela.

Tornare è stato difficile, oltre al fuso orario che si fa sentire, oltre le 10 ore di volo, più quelle di macchina per tornare a casa, New York ci è rimasta talmente nel cuore che staccarsi da questa nuova realtà è stato davvero un dispiacere. Ormai da tempo lasciamo pezzi di cuore sparsi per il mondo, e sappiamo che prima o poi torneremo a prenderli, quindi, a presto New York City.